Siamo a Verona in Via E.Barsanti 3. È un caso?

“Nella gloria del tempo, ove riposano i grandi, è accolto Eugenio Barsanti che, con Felice Matteucci, ideò ed attivò il motore a scoppio, destinato a trasformare il volto e il ritmo del vivere sociale”. Queste solo le parole scolpite sulla lapide sotto il busto di Eugenio Barsanti, nella Basilica di Santa Croce, a Firenze.

 

Nicolò Barsanti, meglio conosciuto come Eugenio (1821 –1864), – dice wikipedia – è stato un presbitero, ingegnere e inventore italiano, l’ideatore e costruttore del primo motore a combustione interna funzionante.

 

L’idea venne in circostanze occasionali: illustrando agli allievi un esperimento sull’esplosione di una miscela incendiaria di aria e idrogeno ebbe l’idea di sfruttare l’espansione rapida del gas per sollevare un pistone. Successivamente si dedicò a tempo pieno alla realizzazione del progetto di motore a scoppio.

 

L’incontro con il collega Felice Matteucci fu determinante e i due nel 1853, quando Barsanti aveva 32 anni, l’invenzione il 5 giugno 1853 presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze e nell’anno successivo la brevettarono in Inghilterra poiché l’Italia non era ancora unita e non garantiva a sufficienza la protezione dei brevetti.

 

Ancora oggi a quasi 170 anni dalla loro intuizione, ne godiamo i benefici.

 

Noi di Avanguardia Medica siamo arrivati in Via E.Barsanti per caso. O forse no? Di sicuro l’idea di lavorare in una via dedicata ad un grande innovatore, ci stimola a imitarne le gesta e a spostare l’asticella un po’ più in là.

Francobollo dedicato nel 2003 a E.Barsanti